due chiacchiere con… virginia de winter!

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    SAVANNAH – VIRGINIA DE WINTER

    Benvenuti alla nuova intervista di Scrittevolmente, questa volta abbiamo l’onore di pubblicare un’intervista un po’ particolare ad una persona davvero squisita che corrisponde al nome di Virginia de Winter. Le fanwriter la conoscono invece con il famoso pseudonimo di Savannah, autrice di fan fiction tra le più belle nel fandom di Harry Potter. Protagonista di una fortunata vicenda che l’ha portata alla pubblicazione (Luglio 2010) di Black Friars – l’Ordine della Spada, il suo primo romanzo, Virginia ha accettato di fare una chiacchierata e di raccontarci di questa bellissima svolta nella sua vita.

    Savannah

    Virginia de Winter è lo pseudonimo con cui pubblicherà, ma ha sempre molto caro il nome di Savannah. Il nome deriva dalla città natale della mamma di Rossella O’Hara e in alcune immagini mostra una deliziosa atmosfera gotica, cupa e solare insieme. L’autrice l’ha scelto perché ha sempre avuto un’idea molto sognata degli Stati Uniti del sud, infatti, dice scherzosamente, non ha alcuna intenzione di andarci.

    La scrittura e le fanfiction

    Ricorda di aver sempre scritto nella sua vita e di aver sempre pensato a creare storie, sin da quando, da bambina, si circondava di libri che non poteva nemmeno leggere. La sua esperienza come fanwriter comincia con The Ground Beneath Her Feet nel momento in cui, ascoltando quella canzone, pensa che sia adattissima per “loro due”. Naturalmente parliamo di Draco e Hermione di cui si è innamorata pensando a quanto fossero sbagliati l’uno per l’altra: soltanto una ragazza Draco Malfoy non dovrebbe nemmeno guardare ed è di lei che, secondo Savannah, si dovrebbe innamorare, proprio perché lei va contro tutta la sua cultura e le sue convinzioni. Consapevole del fatto che le sue fanfictions hanno ispirato molte scrittrici, ammette di leggere poche fan fiction per una questione di concentrazione personale poiché tende a lasciarsi troppo distrarre e rapire da quello che legge e poi tralascia di scrivere. Tra le sue autrici preferite c’è al sua grande amica Opalix che ha cominciato ad apprezzare come fanwriter prima che stringessero amicizia e che ora è una delle persone a lei più care; Emily Doe che ha una capacità inquietante di sintetizzare un’emozione in poche parole; Kit 05 che ha un gusto straordinario nello scegliere storie da tradurre dal fandom britannico e alcune scrittrici di slash. Il genere slash le piace e la affascina e pensa che tra i più grandi talenti del fanfom si riuniscano sotto quel genere. Dopo anni trascorsi a scrivere su EFP un giorno una scout della Fazi la contatta tramite il form del sito per complimentarsi per le fan fiction e domandarle se ha una sua storia originale o almeno un progetto. Alla domanda se la cosa l’abbia lasciata stupita risponde che “stupore” non è la parola adatta a descrivere il suo stato d’animo in quel momento, al che deduciamo che l’espressione più calzante sia “infarto multiplo”.

    Black Friars – L’Ordine della Spada

    E’ da qui che parte la storia che la porterà alla pubblicazione, il prossimo 16 di luglio, di Black Friars – L’Ordine della Spada. E’ il primo libro di una serie di tre romanzi che l’autrice ha però concepito come autoconclusivi dove ogni segmento di storia si conclude alla fine del romanzo e non rende necessario leggere gli altri. Infatti questo è quello centrale dei tre. Ha concepito l’ambientazione come un luogo dove potessero vivere dei personaggi che poteva amare. Alla domanda se questa sia una storia di vampiri l’autrice risponde che è piuttosto una storia dove uno dei protagonisti è un vampiro, ambientata in un mondo dove i vampiri vivono in mezzo agli umani. La sua visione del vampiro è delle più classiche: buio e potere, fuggire la luce del sole e il fuoco, doversi sempre rinchiudere nell’oscurità, che conserva quel senso di mistero, di qualcosa che è lontano dalla natura dell’uomo che è stato uomo, ma porta con sé il senso della morte eterna. Una visione romantica, per un’autrice che dichiara spensierata di essere una persona romanticissima e di sguazzare allegramente in tutti i luoghi comuni del genere. I suoi vampiri si muovono con una velocità che l’occhio umano non può concepire, provano emozioni umane, intorpidite o amplificate a seconda del carattere. Ognuno viene a patti con l’eternità e con la morte a modo suo, alcuni in mezzo agli umani ne riprendono con naturalezza alcuni aspetti come se qualcosa di innato si risvegliasse al contatto con la vita altrui, altri invece si isolano nella loro diversità, il contrasto con gli umani non fa che acuire il loro distacco. La protagonista, Eloise Weiss, è una studentessa anziana della Scuola di Medicina. Durante la notte più pericolosa dell’anno, siccome è a modo suo alquanto distratta, si ritrova in giro per la città e viene aggredita da un gruppo di fanatici religiosi. A soccorrerla è un vampiro che si è appena risvegliato da un sonno di oltre quindici anni e che la segue nella notte senza sapere chi lei sia e le salva la vita. Eloise è una ragazza dalla vita abbastanza ordinaria, studia, frequenta i ritrovi della città con gli altri studenti, cerca con tutte le sue forze di evitare la presenza di una persona che la fa soffrire. Non è una persona che si fermi sempre a riflettere molto sui propri impulsi: se qualcosa la fa stare male la evita. Peccato che la persona in questione non abbia molta intenzione di farsi da parte con facilità. Il sottotitolo del libro è “L’Ordine della Spada” e fa riferimento ai Frati Neri, il modo in cui sono comunemente chiamati i suoi appartenenti. La chiesa e l’esercito sono istituzioni totali, due tipi di disciplina ugualmente dura e forte e un’etica rigida su cui basare il proprio operato. Vedere i due aspetti coniugati era un’idea talmente affascinante per lei che l’autrice ha voluto questo ordine religioso-militare con ranghi e formazione simili a quelli di un esercito, ma che dovrebbe essere armato principalmente della sua spiritualità.

    Virginia de Winter

    E’ facile da ricordare e ha un bel suono. Virginia è il nome preferito di Pamy, la sua editor, “de Winter” è un cognome dall’eleganza un po’ retrò, quello di Max de Winter e delle sue mogli: Rebecca e poi la seconda signora de Winter del romanzo di Daphne du Maurier. Pamela, che lei chiama sempre Pamy (o Zucchero di Luna), è la scout che l’ha scoperta e che è diventata la sua editor e il suo punto di riferimento e che si è presa completamente cura di lei, nell’ambito della Fazi Editore, una casa editrice che ama le novità e il cui editore non ha paura di investire sugli esordienti. Dopo aver ricevuto in risposta alla famosa e mail inviata tramite il sito EFP, Pamela la contatta in tempi brevissimi per dirle che secondo lei, come autrice possiede “il passo del narratore” poi le chiede un incontro per conoscerla.A distanza di quasi un anno da quell’incontro, Black Friars – L’Ordine della Spada esce in libreria al suono dei batticuori della sua autrice che, avendo scelto di pubblicare sotto pseudonimo, continua a vivere la sua solita vita con tutta la tranquillità che questo grande evento può permetterle. Caratterialmente si definisce lunatica, umorale al massimo, impulsiva, infantile, davvero tanto. Socievole, sorride spesso, canta per strada con l’iPod nelle orecchie e indossa cerchietti idioti. Tenta di badare a un tronchetto della felicità, ma non le riesce molto bene. Inoltre adora i libri di giardinaggio. Legge qualsiasi cosa, ha un debole per quello che pubblica Sellerio. Le piacciono i gialli, ma dipende dall’ambientazione, che per lei rappresenta la metà del libro. Le piace l’opera, cucinare anche se dice di essere sempre a dieta (almeno tenta) e vagare per mercatini d’antiquariato o stare in giro tutto il tempo, che è quello che fa solitamente. Ogni tanto si inventa qualcosa di più attivo e sano, tipo pilates o tennis e alla fine sa benissimo di non essere Madonna e che i muscoli di Nadal e certe espressioni di Federer sono sicuramente una delle cose migliori del tennis. Però segue il pattinaggio con religioso e maniacale accanimento. Il suo sogno più grande è più che altro una scena di vita quotidiana: i momenti in cui è a casa con la mia famiglia e scrive scrive scrive! I suoi affetti intorno, le sue storie, finché si può conservare questo non serve altro. Però andare a vivere ai Caraibi non le dispiacerebbe!






    fonte: sognandoleggendo.net
     
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